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Le tagliatelle sono un tipo di pasta fresca che devono il loro nome al “taglio” praticato sulla sfoglia. Come accede spesso in questi casi, l’origine precisa del formato non è nota.

Esistono varie teorie, ognuna delle quali ha un fondamento a metà fra lo storico e la favola. Il grande scrittore e critico culinario del XIX e XX secolo Pellegrino Artusi ne parla nel suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” uscito oltre un secolo fa e per la precisione nel 1891.

Con il tempo si è diffusa una leggenda emiliana decisamente più antica che riguarderebbe la nascita della tagliatella: si vocifera che verso la fine del 1400 il mastro Zefirano da Bologna, cuoco di Giovanni II di Bentivoglio, si ispirò ai capelli biondi e bellissimi di Lucrezia Borgia per creare un nuovo tipo di pasta mai preparato prima.
Nonostante ciò, si scoprì che fu una mera invenzione di un umorista bolognese che volle omaggiare le tagliatelle solo per rivendicarne la paternità di Bologna.

A questo proposito, sebbene l’Emilia-Romagna sia considerata dai più la terra d’origine della tagliatella, con i suoi prodotti di eccellenza, ogni regione d’Italia ha una versione differente per la preparazione di questa pasta.

Rispetto ad altre tipologie, non ha una collocazione in un’area specifica ma è diffusa su tutto il territorio italiano con nomi diversi e ciò la rende, di fatto, unica in ogni zona.

Ti abbiamo fatto venire fame? Allora vieni a trovarci e prova le nostre tagliatelle allo zafferano con fonduta di parmigiano, finferli e nocciole!

Il baccalà è il nome del merluzzo nordico grigio che viene sottoposto a un processo di salagione prima di essere consumato.
Difatti in tutto il mondo è conosciuto come “pesce salato”.

Non va assolutamente confuso con lo stoccafisso, in quanto quest’ultimo non è conservato sotto sale ma è unicamente essiccato

Il termine deriva dal tedesco bakkeljau, che a sua volta è una trasposizione di una parola in uso nelle lingue neolatine (bakel-jau, ovvero “duro come una corda”).

In Italia è un piatto apprezzato specialmente in Veneto ma, prima di giungere da noi, questa pietanza ha dovuto compiere migliaia di chilometri ed è protagonista di una storia piuttosto curiosa.

Secondo la tradizione, il merito di aver importato il baccalà nel nostro paese va a Pietro Querini, mercante veneziano che era solito compiere numerosi viaggi verso le Fiandre.
Nell’aprile del 1431 salpò da Creta con un equipaggio numeroso insieme a merci di scambio ma qualcosa andò storto: dopo mesi di navigazione, non lontani dalla destinazione, una tempesta violentissima rese impraticabile la navigazione e tutti furono costretti ad abbandonare l’imbarcazione in due scialuppe.

Solo 16 di loro riuscirono a sopravvivere, tra cui Pietro Querini, e furono trasportati in un’isola dell’arcipelago delle Lofoten, nel nord della Norvegia.
Qui scoprirono la tradizione locale di conservare il merluzzo sia essiccandolo, sia ponendolo sotto sale: meravigliato da ciò e dal suo sapore, egli tornò in Italia e divenne testimone di una bontà che gradualmente si diffuse in tutto il Paese!

Vieni da noi a provare il baccalà fritto con boraggine e salvia in pastella: siamo certi che non rimarrai deluso della tua scelta.

Gli ziti sono un tipo di grano duro, dalla forma allungata, tubolare e cava.
Sono simili ai bucatini, ma la loro dimensione è maggiore.

La loro origine è legata all’Italia meridionale, in particolare al capoluogo campano, Napoli.

Inoltre, sebbene nascano come pasta lunga, la tradizione vuole che essi vengano spezzati per una cottura migliore.
Secondo racconti popolari infatti, la domenica mattina si sentirebbe in tutta la città partenopea il classico rumore derivato dalla frantumazione a mano degli ziti.

Anche il loro nome è strettamente legato a Napoli.
Il termine “zito” o “zita” significherebbe letteralmente “fidanzato” e “fidanzata”; questa pasta era difatti preparata in occasione dei pranzi nunziali.

I condimenti che più si abbinano alle caratteristiche di questo formato di pasta sono il ragù napoletano, fatto con carne tagliata a grossi pezzi e cotta a fuoco lento, nonché in generale tutti i tipi di sughi con carne, salumi e verdure.

Da noi potrai gustarli con pesto di ricotta, pomodori secchi, mandorle e basilico!

Vieni a provarli!

Il pic-nic indica l’attività di consumare un pasto leggero e semplice all’aperto, a stretto contatto con la natura.
Tale attività conta molti estimatori di ogni età e ha origini molto antiche, così come lo sono anche le testimonianze ad esso legate.

Il nome deriva da due termini francesi, ovvero “piquer” e “nique”, che rispettivamente significano “spilluzzicare” e “piccola cosa”, andando a evidenziare la semplicità che caratterizza gli alimenti che tradizionalmente sono consumati in questa occasione.

Nell’arte vi sono numerose testimonianze, le più famose delle quali sono connesse agli Impressionisti: celebre è il dipinto “Colazione sull’erba” di Monet, conservato nel museo d’Orsay di Parigi.

Il pic-nic permette di riscoprire la bellezza della natura e il legame che ancora oggi ci unisce ad essa: vieni da noi e immergiti nel verde insieme a tante proposte grazie ai nostri golosissimi cestini!