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Nel cuore pulsante della tradizione culinaria milanese, esiste un piatto che incarna perfettamente l’eleganza e la ricchezza di sapori della cucina lombarda: il risotto con l’ossobuco. Questo piatto, un classico indiscusso, è una vera e propria sinfonia di gusto che racconta la storia e la cultura di Milano attraverso i suoi ingredienti e la sua preparazione.

Origini e Storia:
Il risotto con l’ossobuco ha radici profonde nella storia culinaria milanese. Se il risotto alla milanese, con il suo inconfondibile colore giallo dato dallo zafferano, è un piatto che risale almeno al XVIII secolo, l’ossobuco, una preparazione di carne di vitello cotta a lungo e a fuoco lento, ha origini ancora più antiche. La combinazione di questi due elementi è relativamente recente, ma è diventata rapidamente un simbolo della cucina milanese, amato e conosciuto in tutto il mondo.

La Preparazione:
La preparazione del risotto con l’ossobuco è un’arte che richiede pazienza e attenzione ai dettagli. Il risotto viene cucinato lentamente, assorbendo gradualmente il brodo e rilasciando l’amido che lo rende così cremoso. Lo zafferano, oltre a conferire il caratteristico colore dorato, aggiunge una nota di sapore unica e inconfondibile. D’altra parte, l’ossobuco, solitamente di vitello, viene brasato con vino bianco e brodo, fino a quando la carne non diventa tenera e succulenta, con il midollo al centro dell’osso che si scioglie, arricchendo ulteriormente il piatto.

Curiosità:
Una delle curiosità legate all’ossobuco è legata al suo nome, che letteralmente significa “osso con buco”, riferendosi all’osso del garretto del vitello che contiene il saporito midollo, considerato da molti la parte migliore del piatto. Un’altra particolarità è che, a differenza di molti piatti italiani, l’ossobuco si serve tradizionalmente senza pasta o pane, ma accompagnato esclusivamente dal risotto.

Un Piatto da Scoprire:
Il risotto con l’ossobuco non è solo un piatto: è un’esperienza culinaria che racconta una storia, quella di Milano e della sua evoluzione. È un piatto che unisce semplicità e raffinatezza, che delizia il palato e scalda il cuore.

Vi invitiamo a scoprire questo capolavoro della cucina milanese nel nostro ristorante, dove ogni boccone è un viaggio nella storia e nella tradizione. Venite a vivere un momento di pura delizia culinaria, dove il passato e il presente si incontrano nel piatto più iconico di Milano.

L’Eccellenza del vino incontra la raffinatezza della nostra cucina

Nel cuore della nostra amata provincia di Milano, il nostro ristorante non è solo un luogo dove gustare piatti squisiti, ma anche un tempio dedicato agli amanti del vino. Siamo entusiasti di presentare ai nostri ospiti il Brunello di Montalcino 2018 della prestigiosa Cantina Col D’Orcia, una vera gemma che arricchisce la nostra già ampia selezione di vini pregiati.

Il carattere del Brunello di Montalcino 2018

Il Brunello di Montalcino, rinomato in tutto il mondo per la sua straordinaria qualità, è un vino che incanta fin dal primo sorso. La vendemmia del 2018 ha regalato un vino di eccezionale equilibrio e profondità, caratterizzato da note di frutti rossi maturi, spezie delicate e un elegante tocco di vaniglia. La sua struttura robusta e i tannini ben bilanciati lo rendono un compagno ideale per i piatti più ricercati.

Un viaggio attraverso i sapori del nostro menù

Nel nostro ristorante, crediamo fermamente che ogni piatto meriti il suo vino perfetto. Il Brunello di Montalcino 2018 si abbina meravigliosamente con una varietà di creazioni culinarie. Provatelo con i nostri piatti a base di carne rossa, per esaltarne i sapori intensi. È anche l’accompagnamento ideale per formaggi stagionati, offrendo un contrasto gustoso che delizierà il palato.

Una cantina che racconta storie

La nostra cantina non è solo un luogo dove conserviamo bottiglie; è una raccolta di storie, di terre e di passioni. Ogni vino selezionato rappresenta un pezzo di storia, e il Brunello di Montalcino 2018 di Col D’Orcia non fa eccezione. È il risultato di una dedizione senza compromessi alla qualità e di una profonda connessione con il territorio toscano.

Il tocco finale per i vostri eventi speciali

Che si tratti di un matrimonio, una cerimonia o un incontro aziendale, il Brunello di Montalcino 2018 aggiunge un tocco di eleganza e raffinatezza. I nostri sommelier sono sempre disponibili per consigliarvi gli abbinamenti migliori, assicurando che ogni sorso sia in perfetta armonia con i piatti scelti e l’atmosfera dell’evento.

Un invito alla scoperta

Vi invitiamo a scoprire il Brunello di Montalcino 2018 di Col D’Orcia e a esplorare la nostra selezione di vini. Nel nostro ristorante, ogni pasto si trasforma in un’esperienza indimenticabile, dove il vino gioca un ruolo protagonista. Aspettiamo con ansia di guidarvi in questo viaggio enologico, dove gusto e tradizione si incontrano per creare momenti magici.

In una cornice verde, dove la natura fa da padrona regalando scenari pittoreschi e momenti di pura tranquillità, abbiamo creato l’esperienza di picnic perfetta per voi. Un momento di evasione dalla frenesia quotidiana, una pausa rigenerante all’insegna del buon cibo e della condivisione. Benvenuti al nostro servizio di picnic, dove ogni dettaglio è curato per regalarti un’esperienza indimenticabile.

Dimenticate il solito pranzo veloce e impersonale: i nostri cestini da picnic sono pensati per stupirvi ad ogni morso. Dalla freschezza dei prodotti alla loro presentazione, tutto è studiato per rendere il vostro pranzo all’aperto un’esperienza gourmet unica. Tra salumi e formaggi selezionati, piatti freschi e fatti in casa, e deliziosi dolci, troverete tutto il necessario per un pasto completo e soddisfacente.

Per chi desidera qualcosa di diverso, presentiamo il nostro picnic aperitivo, l’alternativa perfetta per vivere un tramonto in compagnia, con il giusto mix di leggerezza e gusto. Un ventaglio di proposte che spazia dai classici stuzzichini ai finger food più ricercati, accompagnati da cocktail freschi e dissetanti o da un buon bicchiere di vino.

I nostri cestini da picnic sono disponibili in diverse varianti, per soddisfare tutte le esigenze: vegetariani, vegani e per chi ha intolleranze alimentari. Ogni cestino è un viaggio di sapori, colori e profumi, capace di appagare anche i palati più esigenti.

Oltre a garantire prodotti freschi e di qualità, teniamo molto al rispetto dell’ambiente. Per questo, tutti i materiali utilizzati per il nostro servizio picnic sono eco-sostenibili, perché un picnic è ancora più bello se non lascia tracce.

Non perdere l’opportunità di vivere un momento speciale, prenota il tuo picnic e vieni a scoprire il nostro angolo di paradiso a due passi da Milano.

Il cannolo siciliano è uno dei più noti e amati dolci italiani nel mondo. Questa squisita delizia è ricca di storia, cultura e, soprattutto, di sapore indimenticabile.

Il cannolo ha origini antiche che risalgono all’epoca romana, ma è durante il periodo arabo in Sicilia che si sviluppa la ricetta che conosciamo oggi. Nato come dolce di carnevale, il cannolo è diventato un must della pasticceria siciliana in qualsiasi periodo dell’anno.

Il nome “cannolo” deriva dal termine “canna”, per via della forma cilindrica che ricorda appunto una piccola canna. La preparazione tradizionale prevede l’uso di un guscio di pasta fritta, croccante e dorato, che viene poi riempito con una deliziosa crema di ricotta di pecora.

Questa crema è la vera protagonista del cannolo. La ricotta, rigorosamente di pecora per rispettare la ricetta originale, è setacciata fino a diventare vellutata e liscia, poi viene arricchita con zucchero e piccoli pezzi di cioccolato o canditi.

Alcune varianti prevedono l’aggiunta di gocce di cioccolato, scorze d’arancia candite o persino pistacchi tritati all’interno o all’esterno della crema. Non è raro anche trovare cannoli con le estremità decorate con ciliegie candite o con granella di pistacchio.

Un vero cannolo siciliano si distingue per il contrasto tra la croccantezza della scorza e la cremosità del ripieno. È un connubio di sapori e texture che conquista al primo assaggio, un’esperienza unica per il palato, una danza di dolcezza e piacere che solo i prodotti di eccellenza della pasticceria italiana possono offrire.

La prossima volta che assaggerai un cannolo, ricorda che non stai semplicemente gustando un dolce, ma stai assaporando un pezzo di storia e cultura culinaria siciliana, un patrimonio di tradizioni e saperi antichi che si tramandano di generazione in generazione. E se non hai ancora avuto l’opportunità di assaggiare questa delizia, cosa aspetti? Il cannolo siciliano è un viaggio nel gusto che nessuno dovrebbe perdere.

La bottarga è un ingrediente che ha una lunga storia nel mondo culinario. Risale all’antica Grecia, dove veniva prodotta come prelibatezza da parte dei marinai che cercavano un modo per conservare il pesce durante i lunghi viaggi in mare. Si narra che sia stata portata in Italia dai Fenici e successivamente si sia diffusa lungo le coste mediterranee.

La bottarga è ottenuta da uova di pesce, solitamente di tonno o di muggine, che vengono salate e pressate per essere essiccate. Questo processo di lavorazione rende la bottarga un ingrediente prezioso, ricco di sapore intenso e complesso. È spesso considerata come il “caviale del Mediterraneo” per la sua consistenza e il suo sapore pregiato.

Sapevate che la bottarga viene apprezzata in molte culture del mondo? Oltre all’Italia, la bottarga è consumata in diverse regioni come la Francia, la Spagna, la Grecia e il Giappone. In Giappone, viene chiamata “karasumi” e viene spesso utilizzata come ingrediente in piatti di alta cucina come il sushi. È affascinante notare come un ingrediente così versatile abbia attraversato culture e confini, conquistando il palato degli intenditori di tutto il mondo.

Noi lo proponiamo nel nostro risotto, abbinato a broccoli, alici e stracciatella! Vieni a provarlo

La cotoletta alla milanese è una pietanza a base di carne di vitello, che viene battuta e poi impanata prima di essere fritta in olio. La crosta croccante, dorata e saporita, insieme alla carne tenera e succosa, è ciò che rende la cotoletta alla milanese un piatto così delizioso e apprezzato.

La storia di questo piatto risale al Medioevo, quando i guerrieri del nord Europa, chiamati “cavallieri”, venivano invitati a Milano per partecipare a tornei di cavalleria. I cavallieri apprezzavano molto la carne di vitello e gli chef locali, cercando di soddisfare le loro esigenze, crearono una variante della tradizionale cotoletta viennese. In questo modo, la cotoletta alla milanese nacque come una pietanza d’élite, destinata solo ai palati più esigenti.

Per preparare la cotoletta alla milanese perfetta, è importante utilizzare ingredienti di alta qualità. La carne di vitello deve essere di primissima scelta, tenera e saporita, mentre il pane grattugiato che viene utilizzato per impanare la carne deve essere fresco e croccante. La cottura in olio di semi a temperatura moderata è essenziale per ottenere la crosta dorata e croccante che caratterizza questo piatto.

In conclusione, la cotoletta alla milanese è un piatto che rappresenta perfettamente la tradizione culinaria milanese e italiana. Se preparata con cura e con ingredienti di alta qualità, può essere una vera delizia per il palato. Quindi, se sei alla ricerca di un piatto classico e delizioso, non esitare a ordinare la cotoletta alla milanese la prossima volta che verrai a trovarci!

Vi presentiamo la nostra lasagna rustica con speck, porri e fonduta di Casera.

Ha tutti i sapori tradizionali della lasagna classica, viene però arricchita dai porri e dallo speck che donano una nota piacevole al palato insieme al formaggio che da quel tocco di ricchezza in più che non ci si aspetta.

Chi pensa che le lasagne siano un piatto abbastanza recente, si sbaglia di grosso, infatti, la storia di questa buonissima ricetta, affonda le sue radici niente poco di meno che nell’età Romana.
Ovviamente, a quel periodo, le lasagne non erano come le conosciamo noi oggi ma consistevano in alcune strisce di pasta tagliata a quadrotti più o meno regolari, cotti in pentola o sulla piastra e conditi con legumi e formaggio.

Per molti secoli ancora, le lasagne rimasero quelle inventate dai Romani e venivano chiamate “lasana” o “lasanum” che stava a significare “vaso, recipiente”.

Questo fino al XIV secolo, quando Francesco Zambrini scoprì per la prima volta che quelle strisce di pasta potevano essere lasciate intatte ed addirittura si potevano creare degli strati da farcire con il formaggio.

Ai giorni d’oggi ne esistono davvero di tutti i tipi, ma la nostra proposta riteniamo possa lasciarvi davvero stupiti.

Le tagliatelle sono un tipo di pasta fresca che devono il loro nome al “taglio” praticato sulla sfoglia. Come accede spesso in questi casi, l’origine precisa del formato non è nota.

Esistono varie teorie, ognuna delle quali ha un fondamento a metà fra lo storico e la favola. Il grande scrittore e critico culinario del XIX e XX secolo Pellegrino Artusi ne parla nel suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” uscito oltre un secolo fa e per la precisione nel 1891.

Con il tempo si è diffusa una leggenda emiliana decisamente più antica che riguarderebbe la nascita della tagliatella: si vocifera che verso la fine del 1400 il mastro Zefirano da Bologna, cuoco di Giovanni II di Bentivoglio, si ispirò ai capelli biondi e bellissimi di Lucrezia Borgia per creare un nuovo tipo di pasta mai preparato prima.
Nonostante ciò, si scoprì che fu una mera invenzione di un umorista bolognese che volle omaggiare le tagliatelle solo per rivendicarne la paternità di Bologna.

A questo proposito, sebbene l’Emilia-Romagna sia considerata dai più la terra d’origine della tagliatella, con i suoi prodotti di eccellenza, ogni regione d’Italia ha una versione differente per la preparazione di questa pasta.

Rispetto ad altre tipologie, non ha una collocazione in un’area specifica ma è diffusa su tutto il territorio italiano con nomi diversi e ciò la rende, di fatto, unica in ogni zona.

Ti abbiamo fatto venire fame? Allora vieni a trovarci e prova le nostre tagliatelle allo zafferano con fonduta di parmigiano, finferli e nocciole!

Il baccalà è il nome del merluzzo nordico grigio che viene sottoposto a un processo di salagione prima di essere consumato.
Difatti in tutto il mondo è conosciuto come “pesce salato”.

Non va assolutamente confuso con lo stoccafisso, in quanto quest’ultimo non è conservato sotto sale ma è unicamente essiccato

Il termine deriva dal tedesco bakkeljau, che a sua volta è una trasposizione di una parola in uso nelle lingue neolatine (bakel-jau, ovvero “duro come una corda”).

In Italia è un piatto apprezzato specialmente in Veneto ma, prima di giungere da noi, questa pietanza ha dovuto compiere migliaia di chilometri ed è protagonista di una storia piuttosto curiosa.

Secondo la tradizione, il merito di aver importato il baccalà nel nostro paese va a Pietro Querini, mercante veneziano che era solito compiere numerosi viaggi verso le Fiandre.
Nell’aprile del 1431 salpò da Creta con un equipaggio numeroso insieme a merci di scambio ma qualcosa andò storto: dopo mesi di navigazione, non lontani dalla destinazione, una tempesta violentissima rese impraticabile la navigazione e tutti furono costretti ad abbandonare l’imbarcazione in due scialuppe.

Solo 16 di loro riuscirono a sopravvivere, tra cui Pietro Querini, e furono trasportati in un’isola dell’arcipelago delle Lofoten, nel nord della Norvegia.
Qui scoprirono la tradizione locale di conservare il merluzzo sia essiccandolo, sia ponendolo sotto sale: meravigliato da ciò e dal suo sapore, egli tornò in Italia e divenne testimone di una bontà che gradualmente si diffuse in tutto il Paese!

Vieni da noi a provare il baccalà fritto con boraggine e salvia in pastella: siamo certi che non rimarrai deluso della tua scelta.

Gli ziti sono un tipo di grano duro, dalla forma allungata, tubolare e cava.
Sono simili ai bucatini, ma la loro dimensione è maggiore.

La loro origine è legata all’Italia meridionale, in particolare al capoluogo campano, Napoli.

Inoltre, sebbene nascano come pasta lunga, la tradizione vuole che essi vengano spezzati per una cottura migliore.
Secondo racconti popolari infatti, la domenica mattina si sentirebbe in tutta la città partenopea il classico rumore derivato dalla frantumazione a mano degli ziti.

Anche il loro nome è strettamente legato a Napoli.
Il termine “zito” o “zita” significherebbe letteralmente “fidanzato” e “fidanzata”; questa pasta era difatti preparata in occasione dei pranzi nunziali.

I condimenti che più si abbinano alle caratteristiche di questo formato di pasta sono il ragù napoletano, fatto con carne tagliata a grossi pezzi e cotta a fuoco lento, nonché in generale tutti i tipi di sughi con carne, salumi e verdure.

Da noi potrai gustarli con pesto di ricotta, pomodori secchi, mandorle e basilico!

Vieni a provarli!